Il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-2023 sta spingendo tante amministrazioni a progettare in modo innovativo il
‘Pronto intervento sociale’, identificato anche dalla nuova programmazione come un Livello Essenziale delle Prestazioni.
Il convegno vuole seguire e alimentare questa rinnovata attenzione proponendo alcune esperienze che si stanno sviluppando in diverse
regioni italiane, espressione di contesti sociali, economici e geografici anche molto differenti tra loro.
Non si tratta certo di una rassegna completa ed esaustiva di tutti i servizi sviluppati in questo settore, ma solo di un primo confronto
aperto che può offrire qualche valido contributo di riflessione e di discussione per sostenere lo sviluppo e l’evoluzione di sistemi così
complessi.
Si pone la necessità non solo di fare il punto su ruolo e funzioni che questo servizio assume e può assumere nelle politiche di welfare
locali, ma anche di avviare in maniera sollecita una riflessione sulla costituzione di una Rete Nazionale che sia capace di connettere
esperienze già mature ed esperienze che stanno crescendo, per consentire di consolidare il processo di innovazione in corso.
La valorizzazione della storia e delle peculiarità che caratterizzano i vari modelli che lo attivano, va coniugata con l’efficacia,
l’adeguatezza e l’ampiezza dei servizi di pronto intervento sociale che si realizzano.
Per la Toscana si tratta del terzo appuntamento nazionale su queste materie, iniziative nate dallo sviluppo del Sistema regionale di
Emergenza Urgenza Sociale (SEUS). Un programma regionale condiviso con Anci Toscana, l’Ordine degli assistenti sociali, le tre Aziende
sanitarie territoriali, 9 Ambiti zonali e 102 Comuni per la realizzazione graduale e progressiva di un sistema evoluto che sia diffuso su
tutto il territorio toscano (già entro il 2022 le Zone coinvolte saranno 16).
Il sistema SEUS configura non soltanto la costituzione di un vero e proprio “servizio specializzato”, dedicato e specifico, inserito nel più
ampio contesto dell’offerta pubblica di servizi sociali, ma basa le attività di pronto intervento su un “sistema multilivello” capace di una
più ampia organizzazione dei servizi sociali territoriali a disposizione di tutta la cittadinanza, secondo una vocazione universalistica oltre
che di forte specializzazione nell’ambito del servizio sociale professionale