Care Colleghe, cari Colleghi

Il 16 giugno si è tenuto un Consiglio straordinario dell’Ordine Regionale dedicato al Consiglio Territoriale di Disciplina a cui ha partecipato la Presidente uscente Luisa Spisni. È stata l’occasione per ripercorre l’attività degli ultimi quattro anni, e durante l’audizione è emersa tutta la complessità e la delicatezza del lavoro svolto dai colleghi del CTD, a cui va il più sentito ringraziamento di tutta la comunità professionale.

Come ha sottolineato la Presidente del CTD, questa consiliatura è stata particolarmente impegnativa per i rilevanti interventi di revisione operati dal CNOAS sia del Regolamento che governa le procedure disciplinari che del Codice Deontologico. Quest’ultimo come ha affermato la Presidente Spisni – è fonte primaria di riferimento sul piano disciplinare, implicando un lavoro complesso “di conoscenza rinnovata e approfondita di quello che rimane il testo chiave e su cui si basano le segnalazioni di “illeciti comportamenti professionali” e le relative valutazioni nel merito da parte dei Collegi di Disciplina”.

Il CTD che prevede 15 membri, ha visto come criticità negli ultimi anni un forte ricambio dei consiglieri. Al contrario si è dimostrata strategica la scelta della presenza all’interno del CTD di due consiglieri non assistenti sociali con profilo specifico in materia giuridica. Sono risultati fondamentali nel ruolo di informazione /formazione/ consulenza, permettendo al CTD di non avere avuto mai sinora la necessità di consultare esperti esterni anche su questioni particolarmente gravi di natura giuridica.
Circa la quantità delle segnalazioni – come riferito dalla Presidente Spisni – “nel complesso si conferma quanto rilevato nelle precedenti relazioni già prodotte in questo quadriennio: le segnalazioni di natura prettamente deontologica (cioè emerse dall’attività professionale vera e propria) sono diminuite rispetto al precedente quadriennio; mentre sono pervenute per la prima volta le segnalazioni per inadempienze circa l’obbligo formativo degli iscritti, dall’anno 2017”. Circa la tipologia delle infrazioni segnalate – si apprende dalla relazione della Presidente Spisni che – “si conferma che a dare luogo a diffide/denunce /segnalazioni di carattere disciplinare, spesso fatte di pari passo con denunce dirette ad altri soggetti (giudici, procura minorile, ecc.), sono gli ambiti connessi alle problematiche dei minori, /affido/ separazione famigliare, adozione, ecc.”.

I colleghi del CTD si sono trovati a valutare situazioni articolate confrontandosi spesso con “dilemmi etici e professionali”, e con profili giuridici complessi. Situazioni in cui – quasi mai – le risposte erano di immediata evidenza, e che quindi hanno richiesto una valutazione ponderata frutto di studio, confronto e riflessività per la composizione equilibrata di tutti gli interessi in gioco. Gli stessi consiglieri hanno sperimentato – attraverso questa esperienza – una crescita personale e professionale.
Dalla relazione è emerso con evidenza quanto la funzione del CTD di controllo della qualità professionale persegua l’obiettivo di una doppia tutela: verso gli iscritti e verso i cittadini. Tale funzione di tutela è così importante che il CTD, come ogni ordine professionale è normato con legge nazionale, e i membri nominati direttamente dal Tribunale per garantirne l’imparzialità.
La discussione del Consiglio ha evidenziato come l’esperienza del CTD costituisca un patrimonio da valorizzare, per imparare dall’esperienza a riconoscere le falle, le aree di maggiore criticità che aumentano il rischio delle/degli assistenti sociali di commettere illeciti. In questa direzione l’esperienza del CTD deve trovare le modalità per essere trasferita agli iscritti nei percorsi formativi. Inoltre diventa prioritaria da parte dell’Ordine Professionale la rilevazione e lo studio sistematico delle aree di maggiore rischio e l’adozione di strategie di prevenzione., con un investimento in azioni di formazione ed accompagnamento professionale, anche con il contributo della Fondazione Assistenti Sociali Toscana.
In questa ottica, il neo-eletto Consiglio ha deciso di includere nelle funzioni della Commissione etica e deontologica quella di osservatorio permanente della professione sul territorio toscano. Attraverso il monitoraggio dei dati forniti dal CTD, la Commissione avrà il compito di analizzare le possibili cause che aumentano il rischio, includendo anche la dimensione dell’organizzazione del lavoro: vi sono, infatti assetti, prassi e procedure che espongono il professionista a più ampi margini di errore. In questo contesto dovranno anche essere valutati i motivi ricorrenti alla base dei procedimenti disciplinari originati dal mancato assolvimento della formazione continua e dalla mancata introduzione della PEC.

Il Consiglio a conclusione della seduta, nell’esprimere i ringraziamenti al CTD per il lavoro svolto, ha preso l’impegno di accompagnare la pubblicazione del Bando per la nomina del nuovo CTD con una comunicazione agli iscritti per sostenerne la motivazione alla partecipazione.
Presidente
Rosa Barone

Accogliamo e pubblichiamo la nota personale trasmessa dalla Presidente Laura Spisni.
La sottoscritta conclude, con questo mandato, un lungo periodo di impegni negli organi di governo della nostra professione. Dalla elezione nel 1° Consiglio Regionale Toscana, 1995/96, in seguito all’istituzione dell’ Ordine Professionale degli Assistenti Sociali, (legge n.84/ 1993 e decreto n.615 /1994 ), alla successiva elezione nel 1° Consiglio Nazionale dell’Ordine ( 1997), fino al 2010. Periodo intenso e molto fecondo, in cui sono state messe le basi fondamentali dell’Ordine, fra cui prioritariamente l’emanazione del 1° Codice Deontologico degli Assistenti Sociali e le sue due prime revisioni, oltre alla costituzione dell’Osservatorio deontologico nazionale. Fondamentale è stata l’ esperienza fatta in tutta quell’ attività istituzionale e nella rete di relazioni con gli organi legislativi e ministeriali, tesa a dare alla professione il ruolo importante nella società e nei servizi a cui i professionisti da sempre aspiravano, per preparazione, ruolo e funzione, il cui richiamo sta nei Principi della stessa Carta Costituzionale, come la Legge di Riforma del sistema dei servizi e delle Politiche Sociali n.328/2000. Questo primo grande impegno culminò con l’ingresso della professione di assistente sociale nella Riforma Universitaria del 2000, esito non scontato e molto sofferto, frutto di una instancabile lavoro di tutto il Consiglio Nazionale ma soprattutto della determinazione della 1° Presidente del CNOAS Paola Rossi , di cui per anni sono stata vice presidente.
Con la legge di Riforma Ordinistica del 2013 si sono costituiti i Consigli Territoriali di Disciplina, che hanno regolamentato tutta la materia in parte già esistente, in modo tale che l’organo disciplinare avesse una sua identità e autonomia, pur essendo incardinato nei Consigli Regionali dell’Ordine .
Sollecitata a dare la mia candidatura, nel 2014 sono stata nominata dal Tribunale di Firenze a fare parte del Consiglio di Disciplina del primo e poi del secondo mandato fino al 2021, che è il termine indicato, opportunamente, dalla legge, in entrambi rivestendo la carica di Presidente.
Questi ultimi incarichi nell’organo disciplinare mi hanno dato ulteriori occasioni per “vedere “ la professione da vicino, nei suoi momenti di difficoltà ma anche di forza, sempre in evoluzione e dentro a processi sociali, culturali, di grande trasformazioni. Anche questa quindi è stata per me una opportunità di continuo apprendimento, da un punto di osservazione di grande interesse, anche se impegnativo per il ruolo , dove – forse, questa è la mia speranza – ho potuto provare a mettere a frutto e restituire quanto preso dalla esperienza, sia lavorativa che da quella svolta al servizio della professione negli organi dell’Ordine Professionale.
Non posso che ringraziare di cuore le colleghe e i colleghi da cui molto ho imparato e con cui ho continuato a confrontarmi sinora, nel Consiglio di Disciplina. Ho apprezzato molto la loro scelta di proporsi per questo delicato e importante ruolo, che dobbiamo considerare in modo positivo e propositivo, essendo connaturato alla funzione dell’ attività di tipo “ professionale “, che la legge prevede a tutela dei cittadini e degli stessi professionisti e che può rappresentare una esperienza di stimolo e di crescita professionale .
Voglio pertanto qui nominarli tutti:
Ass.sociali : Patrizia Bellosi, Roberto M.Grippo, Elisabetta Masala, Marco Mazzoleni, Salvatore Nasca, Sara Acciaioli, Loredana Bertagni, Maurizio Bigi, Sandro Cappellano, Rossella Giazzi, Cristina Necchi, Silvia Sforzi, Luisa Spisni, A.Gloria Corsi, Donatella Pardini, Federica Biolzi, Stefano Cinotti, Vanessa Chiari, Silvia Corsi, Cora Romano, Claudia Boddi, Erika Tognaccini, Irene Pignotti, Stefania Buonaccorsi, Catia Gaspari, Marinella Cataldi, Carolina Esposito , Nadia Pecoraro; inoltre : Avv. Roberto Vergelli, Avv.to Laura Riccio.
Esprimo , infine , un ringraziamento particolarmente grato alle tre Presidenti del CROAS che ho incontrato e con cui ho interagito in questi anni, Laura Bini, Raffaella Barbieri e da ultimo nel tempo Rosa Barone, a cui aggiungo le fondamentali esperte della segreteria, Alessandra , Katia , Serena e Michela, che con sapienza e pazienza hanno collaborato con me e con tutto il Consiglio di Disciplina per il suo migliore funzionamento.

Luisa Spisni
Assistente Sociale

Dalla voce dell’esperienza
“Perchè proporsi come membro del Consiglio Territoriale di Disciplina?

“Perchè si imparano tante cose,
perchè si vive la professione da un altro punto di vista,
perchè ci si confronta con altri colleghi che lavorano in zone e settori diversi dal proprio,
perchè grazie ai nuovi sistemi operativi si può fare anche da casa,
perchè annualmente vengono dati 12 crediti formativi deontologici,
perchè studiare gli errori aiuta a non farne,
perchè facciamo parte di una comunità professionale!”

Sara Acciaioli