Premessa:

Gli assistenti sociali, qualunque sia l’ambito nel quale prestano la loro attività, sono impegnati, fin dal primo momento del verificarsi dell’epidemia covid19, nella tutela delle persone seguite dai servizi con lo scopo di proseguire la singola relazione di aiuto e supportarle nelle nuove difficoltà e nell’organizzazione dei servizi nelle modalità consentite.

Nonostante, come da disposizioni del D.P.C.M., lo smart working sia diventato la modalità ordinaria di lavoro, l’impegno degli assistenti sociali è andato aumentando sia per il monitoraggio delle singole situazioni sia per la necessaria riorganizzazione dei servizi (incontri protetti, assistenza domiciliare, centri diurni, ecc.) alcuni dei quali hanno dovuto subire una importante modifica dovuta al lockdown.

Dopo questa breve descrizione, si ritiene che il segretariato sociale sia il punto centrale per fronteggiare la situazione attuale in una prospettiva di breve, medio e lungo periodo.

Il segretariato sociale

Il segretariato sociale professionale è individuato dalla normativa nazionale (L.328/2000) e regionale L.R. 41/2005 e successive modificazioni, quale livello essenziale di assistenza, realizzato in forme e modalità diverse su tutto il territorio regionale.

La normativa sopracitata e la letteratura di servizio sociale (Fabbri V. Lippi A. 2007) individuano nel segretariato sociale professionale il nucleo centrale di accesso ai servizi, rivolto a tutti residenti e non, con la funzione specifica di informazione sui servizi erogati, sulla rete dei servizi.

Per comprendere appieno l’importanza della professionalizzazione del segretariato sociale è necessario sottolineare l’altra faccia della medaglia, ossia il recupero di informazioni e dati relativi ai processi sociali con particolare riferimento a quelli di vulnerabilità e fragilità socio-economica e relazionale, derivanti da coloro che si rivolgono ai servizi e dalla rete dei servizi stessi.

Il segretariato sociale, nella sua accezione più ampia, si qualifica quale punto di scambio informativo capace di offrire, recuperare ed elaborare dati e informazioni.

Nel servizio sociale professionale e nell’organizzazione dei servizi, l’informazione analitica e aggregata costituisce, o dovrebbe costituire, il presupposto per qualsiasi decisione e la fonte per “learning by doing” così importante per contrastare il processo di burocratizzazione e schematizzazione presente nei servizi stessi.

Numerose sono le attività, che potrebbero essere descritte e svolte dal segretariato sociale, importanti per l’intero funzionamento dei servizi sociali. Il segretariato sociale “regola” l’accesso ai servizi stessi e ne determina “la presa in carico”.

In questo specifico frangente, il segretariato sociale professionale può rivestire proprio le funzioni appena descritte e può assumere una specializzazione come attività identificata e dedicata.

La funzione professionale svolta nel corso dell’attività di segretariato sociale può essere sintetizzata con i principi fondamentali del servizio sociale: accoglienza, ascolto e monitoraggio.

Quanto premesso mette immediatamente in evidenza l’importanza della definizione del segretariato sociale professionale nelle attuali circostanze, quando arrivano ai servizi persone e situazioni che presentano caratteristiche di urgenza e di specificità diverse dalle vulnerabilità trattate dai servizi.

L’erogazione della misura per il sostegno alimentare non sarà che la prima di altre che nel prosieguo si succederanno.

 

Gli studi in merito agli effetti delle emergenze, di qualsiasi tipologia, ci fanno consapevoli degli effetti a lungo termine e, drammaticamente, a trasmissione generazionale.

La logica organizzativa attuale non può, per questo motivo, rinunciare ad alzare lo sguardo e prefigurare scenari successivi.

Il segretariato sociale professionale, in questa fase di emergenza deve assolvere alle seguenti funzioni:

  • Svolgere attività da remoto;
  • Informare le persone per usufruire delle misure che con successivi decreti, o altra forma, saranno messe a disposizione da Stato, Regione e Comune;
  • Accogliere le richieste, soprattutto di coloro che hanno difficoltà ad accedere per via telematica tramite interviste telefoniche volte a comprendere le particolari situazioni di fragilità e vulnerabilità;
  • Monitorare l’evoluzione delle situazioni così da mantenere una relazione di ascolto e sostegno;
  • Raccogliere e sistematizzare le informazioni, anche in forma aggregata, capaci di costituire una documentazione fondamentale per le successive misure da erogare e che potranno porre questioni di equità sociale, una volta superata l’urgenza;
  • Elaborare dati e informazioni che costituiranno la necessaria conoscenza per la costruzione del profilo della comunità, fortemente modificata dall’emergenza covid19
  • Costituire punto di raccordo tra la rete dei servizi -ospedali, COC, codice rosa, Seus, Acot, servizio sociale territoriale, servizi specialistici quali SERD, Salute mentale, centri diurni, RSA, assistenza domiciliare, MMG e pediatri di libera scelta – terzo settore e volontariato, ecc., per tutte le situazioni non seguite dal servizio sociale; 

Le Risorse necessarie:

  1. È indispensabile incrementare il numero degli assistenti sociali per lo sviluppo del segretariato sociale professionale nella prospettiva appena delineata. Si sottolinea che un servizio così strutturato non può in alcun modo essere svolto dagli assistenti sociali strutturati e impegnati con le situazioni già presenti nei servizi stessi;
  2. Si ribadisce che gli assistenti sociali in servizio sono impegnati nel sostegno alle situazioni già in carico che, in quanto tali, richiedono maggior attenzione e sostegno nella complessità della quotidianità delle persone fragili provocata dall’emergenza covid19
  3. È irrinunciabile la predisposizione di strumenti adeguati finalizzati alla raccolta sistematica dei dati e delle informazioni che, come già detto, costituiranno i fondamentali per l’analisi dei processi di vulnerabilità e le necessità a questi collegati. La mancanza degli strumenti indicati esporrebbe a un incremento dei rischi per i cittadini e le organizzazioni.

 

Attività degli assistenti sociali impegnati nel segretariato o già operanti nei servizi:

  • segretariato sociale professionale da remoto con predisposizione di una modalità di monitoraggio della singola situazione e della platea di coloro che usufruiscono della misura;
  • ascolto e monitoraggio delle situazioni di fragilità già seguite dai servizi;
  • partecipazione ai gruppi di lavoro messa a punto dello strumento per la sistematizzazione delle informazioni;
  • partecipazione ai gruppi di lavoro per la definizione della platea dei destinatari delle misure e per la definizione dei tempi, dei modi e delle priorità;
  • partecipazione alle attività di elaborazione del profilo della comunità, attraverso la raccolta e l’elaborazione delle informazioni e dei dati per il governo delle differenti e successive problematiche psico-sociali ed economiche che si evidenzieranno, per la programmazione e la progettazione degli scenari futuri.

Le prime strategie da attuare dalle organizzazioni:

  • messa a punto di una check list per l’intervista telefonica per una rilevazione uniforme delle informazioni;
  • definizione di priorità e di urgenze che vanno oltre i criteri già individuati. (lutti, violenza intrafamiliare, covid- 19 positivi, quarantene);
  • costruzione di strumenti di rilevazione il più possibile uniformi sul territorio regionale dei dati richiesti dall’autodichiarazione così da essere comparabili;
  • disimpegno del servizio sociale dalle incombenze burocratiche – organizzative con particolare riferimento alle indagini di tipo patrimoniale;
  • individuazione delle modalità articolate di erogazione, in stretta collaborazione con gli altri servizi presenti sul territorio e con il terzo settore;

 

Attività dell’Ordine

La pandemia covid19, in tutte le sue fasi, ha sottoposto il sistema sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale a un inimmaginabile livello di “stress” per fronteggiare il susseguirsi degli eventi e rispondere alle necessità di cura e assistenza delle persone.

Analogamente a quanto accaduto e accade nell’ambito sanitario le strategie si sono andate modificando a mano a mano che le situazioni si sono presentate. Nei servizio socio – assistenziali e socio-sanitari le emergenze, dopo un primo momento di spiazzamento, sono identificate nella complessità degli interventi nei singoli ambiti, minori, anziani, senza dimora, servizi di accoglienza a bassa soglia, pazienti con disabilità, persone con dipendenze, ecc., ciascuno dei quali richiede uno specifico approfondimento che non attiene a questo documento.

L’Ordine degli assistenti sociali fin dalla sua costituzione, L. 23 marzo 1993 n. 84, ha avuto l’obiettivo di tutelare i diritti delle persone e di offrire prestazioni professionali di alto profilo.

Una delle funzioni preminenti dell’Ordine, ri-sottolineata dal D.L.1/2012, consiste nell’attività di formazione continua e obbligatoria.

Anche in questa circostanza, tale funzione deve essere presidiata attraverso modalità strettamente interconnesse:

  • formazione agli assistenti sociali sui processi di vulnerabilità e fragilità connessi al covid. 19 e metodologie di fronteggiamento;
  • condivisione e disseminazione delle buone prassi professionali attuate.

 

Inoltre, poiché l’Ordine collabora con l’Osservatorio sociale della Regione Toscana all’elaborazione del “rapporto sullo Stato del servizio sociale in Toscana”, nel prossimo futuro potrà usufruire di quanto sopra detto.

Si auspica che

  • FedersanitàAnci possa procedere al recupero modalità organizzative
  • Regione Toscana elabori linee guida per il territorio regionale e sostenga l’istituzione del segretariato sociale professionale nella formulazione sopra delineata.

 

Il documento redatto dall’Ordine degli Assistenti sociali della Regione Toscana ed elaborato con i contributi di:

SUNAS -sindacato unitario assistenti sociali, ASS.nas – associazione nazionale assistenti sociali, So.Ciss -società italiana servizio sociale, A.S. proc. -assistenti sociali per la protezione civile.